BOLOGNA
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L'OPINIONE
BOLOGNA CALCIO: TESSERA DEL TIFOSO
Istruzioni per l'uso della Card Siamo Rossoblu
CHE COS'E', A COSA SERVE E COME FUNZIONA...
La
stagione 2010-2011 del massimo campionato si presenta al via con una novità,
per tutti i tifosi che vorranno sottoscrivere l'abbonamento alla loro squadra
del cuore. Solo chi dispone dei requisiti necessari per "acquistare"
la tessera del tifoso potrà in seguito sottoscrivere anche l'abbonamento
stagionale alla propria squadra, oppure comprare i biglietti per seguire la
squadra anche in trasferta. L'utilizzo del termine "acquistare" non
è stato scelto a caso, poichè la tessera del tifoso -propinata
dai media come strumento di fidelizzazione del vero tifoso- altro non è
che una carta di credito prepagata che servirà al pagamento dell'abbonamento
vero e proprio. Senza tessera non si potrà fare l'abbonamento e non si
potranno nemmeno acquistare biglietti in curva ospiti in occasione delle trasferte.
E attenzione a non perderla, o anche a non dimenticarsela a casa, poichè
senza questo tagliandino segnaposto con tanto di foto si rischia di restare
fuori dai cancelli anche dopo aver pagato tutti i balzelli previsti dalla Lega
Calcio per essere un tifoso in piena regola.
Ma
come funziona esattamente questa tessera? Allora, si è detto che è
in realtà una carta di credito, ed i tifosi potranno decidere se utilizzarla
anche come tale -quindi per acquisti (guidati...) e pagamenti vari- oppure soltanto
come mezzo indispensabile per il rinnovo dell'abbonamento. Ovviamente chi rinuncerà
alla funzione "carta di credito" di fatto vedrà cadere le poche
agevolazioni offerte da chi la distribuisce (a Bologna la Carisbo sul circuito
Intesa San Paolo), ossia sconti sul merchandasing, convenzioni con negozi, ristoranti
e autogrill in caso di trasferte. Il costo -fonte Carisbo- sarà di cinque
euro in tre anni, ma ogni banca pone le proprie condizioni ed è possibile
che in altre città il costo sia più alto, si parla di cifre che
potrebbero arrivare fino ai quindici euro annuali. A chi deciderà di
mantenere attiva anche la funzione "carta di credito" vogliamo ricordare
che trattandosi di carta "prepagata", l'utilizzatore dovrà
naturalmente immettere il denaro all'interno della carta "prima" di
spenderlo, accollandosi anche le consuete spese di emissione, gestione, commissioni
sul transato, nonchè i costi legati ad eventuali smarrimento o a rimborso.
A chi sta pensando che in fondo cinque euro dilazionati in tre anni sono pochi,
va ricordato che qui si parla di grandi numeri e non del singolo sottoscrittore.
Pertanto pochi euro moltiplicati per milioni di persone innescano un meccanismo
di raccolta che porterà nelle tasche di -vedremo dopo chi- milioni di
euro, che in automatico rientreranno nelle stesse tasche anno dopo anno anche
nelle stagioni successive.
La
carta-tessera del tifoso adotta la tecnologia RFID (Identificatore a Radio Frequenza),
ossia incorpora un micro chip che emana costantemente un segnale e consente
di essere rintracciati -tramite piattaforma Telecom- praticamente ovunque. E
il Ministero degli Interni prevede persino che nel caso il chip sia di tipo
attivo, i dati del possessore possano essere trasmessi in pochissimo tempo e
a totale insaputa dell'interessato. Nel caso specifico di Bologna il chip non
sarà di tipo attivo e, sempre secondo le fonti Carisbo, la funzione RFID
entrerà in funzione solamente a pochi metri dai sensori posti in prossimità
dei tornelli, di fatto impedendo la funzione "microspia" una volta
allontanati dallo stadio. E ci mancherebbe altro! Precisiamo che in tal senso
sarà comunque chiesta la firma di assenso dei sottoscrittori in merito
a possibili violazioni alla privacy come richiesto dal garante (dl.196 del 30/06/2003
e provvedimenti del 09/03/2005). Procedimento inverso, mi pare per quanto riguarda
la privacy di politici e potenti, di tutti gli schieramenti politici, ai quali
tutto o quasi sarà consentito -vedi stop alle intercettazioni telefoniche-
senza dover rendere conto a chi -il popolo- li ha portati a governarci.
Quindi,
di fatto, tutti i sottoscrittori dell'abbonamento saranno schedati dalla questura
e solo dopo il placet di quest'ultima (sì, perché se ci sono in
corso condanne, pendenze o un qualsiasi DASPO non si potrà fare la tessera
del tifoso) si potrà "chiedere" di pagare e dare corso all'abbonamento
stesso.
Tra le cose certe c'è che solo chi aderisce alla tessera potrà
chiedere l'abbonamento per le partite casalighe e acquistare biglietti per le
trasferte in curva ospiti, mentre tutti gli altri potranno farlo ma solo negli
altri settori, quindi con il rischio più che concreto di mescolare spesso
e volentieri le due tifoserie. Andare allo stadio sarà davvero più
sicuro di adesso?
La cosa che non viene mai detta è che però anche una volta fatta
la tessera non sarà garantita la presenza allo stadio, perché
l'ultima parola spetterà comunque sempre al prefetto o al questore di
turno, con il rischio di ritrovarsi a disputare partite a porte chiuse (vedi
Genoa-Milan dello scorso anno) per le problematiche sopra descritte. Inoltre
tutte le partite saranno costantemente monitorate, e teoricamente anche solamente
essere riconosciuti in una posizione distante da quella assegnata potrebbe essere
sufficiente per il ritiro immediato della tessera. Ritiro della tessera=ritiro
dell'abbonamento=perdita del diritto ad acquistare biglietti anche per le singole
partite successive=impossibilità totale di andare allo stadio in futuro.
Pura follia.
Un
po' troppo, forse, considerando che spesso si preferisce fare compagnia ad un
amico piuttosto che ritrovarsi nello stesso identico posto esposto alla pioggia
o battuto dal sole a seconda delle circostanze.
Come fare allora per andare allo stadio a vedere il nuovo Bologna di Porcedda
senza assoggettarsi forzatamente alle regole imposte dal Viminale? La cosa più
ovvia e più semplice è naturalmente comprare il biglietto di volta
in volta. Soluzione onerosa dal punto economica, però, poiché
la spesa media "a partita" sarebbe circa raddoppiata rispetto al costo
di un abbonamento. E dunque? Magari vale la pena di aspettare ancora qualche
settimana, confidando in un dialogo più aperto e sincero con la nuova
dirigenza che consenta -chissà- di poter acquistare dei pacchetti di
partite a prezzi agevolati per i vecchi abbonati. Altre soluzioni al momento
non se ne vedono. Per chi non vuole proprio mancare al rinnovo dell'abbonamento
si consiglia di aspettare gli ultimi giorni concessi dalla società, per
tutti gli altri resterà sempre libera la possibilità di comprare
i biglietti per ogni singola partita nel settore preferito
TESSERA DEL TIFOSO, CHI CI GUADAGNA...
Tornando
alla "Tessera-Carta di Credito", resta aperto il capitolo più
delicato, quello dei beneficiari. Chi trarrà vantaggi economici dalla
Tessera del Tifoso? Beh, cominciamo dalla Lega Calcio, che ha reso obbligatoria
la tessera. Il Presidente della FIGC è Giancarlo Abete,
fratello di Luigi Abete vicepresidente dell'Associazione
Bancaria Italiana e presidente della banca romana BNL. Nel caso di Bologna
tutto passa da Intesa San Paolo, uno dei due più
grandi gruppi bancari italiani. Il Gruppo Intesa fa parte del patto di sindacato
*** che regge MCS Mediagroup, cioè un dedalo di
organi mediatici che comprende infiniti quotidiani tra cui Il Corriere della
Sera e La Gazzetta dello Sport, nonché periodici, libri broadcast, radio
locali e nazionali, oltre alla famosissima Agenzia AGR.
La
quota azionaria più alta all'interno del patto di sindacato è
possieduta da MEDIOBANCA, quindi parliamo dell'onnipresente
bancario Geronzi, ex grande capo di Capitalia ora fusasi
con Unicredit. Al gruppo Capitalia appartiene la Banca
Mediocreditocentrale, il cui presidente si chiama
Franco
Carraro, ex presidente della FIGC ai tempi di calciopoli. Facendo un
piccolo passo indietro, ricordiamo che della spa di Mediobanca fa parte il presidente
del consiglio Silvio Berlusconi, e che sua figlia Marina
Berlusconi fa compagnia alla figlia di Salvatore Ligresti nel consiglio
di amministrazione. Nel patto di sindacato non poteva mancare l'illustre Salvatore
Ligresti, già condannato in passato all'epoca di tangentopoli
e "mani pulite" per reati di corruzione e tangenti. Ligresti, attuale
presidente di FONDIARIA SAI, ha costruito il suo impero come cementificatore,
accostato più volte alla mafia e cresciuto sotto l'ala di Cuccia e di
Craxi nei primi anni '80. Attualmente la sua fedina penale è stata completamente
"ripulita" grazie ad una legge la quale prevede che trascorsi cinque
anni dall'espiazione della pena si possa cancellare il passato grazie ad una
provata "buona condotta" durante la prigionia
Al momento Ligresti
è anche membro del CdA del gruppo Unicredit, ed ecco quindi rispuntare
il nome di Geronzi, vista il ruolo importante che riveste Unicredit all'interno
di Mediobanca.
Quello
che sconcerta è l'accavallarsi di cariche all'interno delle varie società:
il presidente di Unicredit Dieter Rampi fa parte anche
del consiglio di sorveglianza di Mediobanca, mentre il vicepresidente Berardino
Limonati risulta anche consigliere in Telecom e
in RCS. Stesso discorso per Piero Gnudi,
facente parte del CdA di Unicredit ed anche del CdA di Telecom, che come detto
offre la tecnologia dedicata al sistema RFID piazzato sul chip della tessera.
Nell'azionariato di Telecom troviamo ovviamente le solite Mediobanca e Intesa,
in una sorta di grande scatola cinese, un rompicapo pazzesco che coinvolge tanti
volti noti, tantissimi politici o ex politici dove diventa difficile trovare
qualcuno che non sia mai stato indagato o non sia mai passato dall'aula di un
tribunale (chi con condanne alle spalle, chi assolto o con reati prescritti).
Vogliamo
credere che la tessera sia veramente nata per far sentire il tifoso ancora più
tifoso di prima? O per farlo sentire davvero più "sicuro" quando
andrà allo stadio? Oppure c'è qualcuno molto molto in alto che
ne trarrà guadagni, a cominciare dalle banche per
finire alle pay-tv, facendo uso della tessera come aberrante
strumento di mercificazione della passione, quella vera dei tifosi ignari?
Ed è certo che anche l'accordo tra Viminale e Lega Calcio resta di fatto
un semplice accordo, poiché non vi è nessun Decreto Legge e nessuna
Circolare Ministeriale che renda obbligatorio associare abbonamento e tessera
del tifoso. Persino nel sito dell'ONMS (Osservatorio Nazionale Manifestazioni
Sportive), si parla della tessera come di "un'opportunità per società
e tifosi" e mai di un obbligo.
Ognuno è libero di pensarla come crede, di certo c'è che la sicurezza
all'interno dello stadio è a rischio, se perfino la questura di Genova
ha espresso parere contrario alla tessera presagendo le difficoltà in
caso di tifoserie "mescolate" durante i turni interni di Sampdoria
e Genoa. Pensando ad una curva Andrea Costa con con oltre 3.000 biglietti "liberi"
e quindi disponibili all'acquisto da parte dei tifosi ospiti, quale padre di
famiglia porterà in curva i suoi bambini?
** Patto di Sindacato: gruppo di controllo che porta all'interno
di società spa quotate in borsa decisioni prese all'esterno della società
stessa (tramite apposite assemblee) ove non sussista un soggetto che possegga
una quota azionaria sufficiente a controllare l'intera società.
Un grazie a "Molla" e a Stefano Dalloli (presidente CBC) per i
contributi che hanno permesso questo articolo.
Ulteriori approfondimenti sono reperibili ai seguenti link:
Tessera
del Tifoso - Armi di distrazione di masse
Tessera
del Tifoso - Comunicato stampa del CBC
Roberto Zerbini
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